EÈ iniziato il 25 gennaio e proseguirà per un mese il Tavolo di consultazione sulla Tramvia Termini-Vaticano-Aurelio (TVA), infrastruttura fondamentale – invariante l’ha definita l’assessore alla Mobilità di Roma Eugenio Patanè – nella realizzazione del Piano urbano della mobilità sostenibile (PUMS): 9 km che percorrono il centro di Roma dalla Stazione Termini a Cornelia, passando per via Nazionale, piazza Venezia, attraversando il Tevere all’altezza di San Pietro (Transpontina), percorrendo via Gregorio VII per raggiungere il parcheggio tram, “non un impianto industriale” di Largo Micara.
L’intento dichiarato e programmatico del Tavolo, non è il “se” ma il “come” realizzare l’opera, con l’intento di migliorarla, di ascoltare e discutere le questioni più delicate e ancora controverse del progetto che è oggi allo stadio di fattibilità tecnico-economica e, dopo aver superato due Conferenze dei servizi, la Valutazione ambientale strategica della Regione Lazio, i pareri con prescrizioni delle Soprintendenze, il via del Ministero dei Trasporti che ha nominato il commissario di governo dottoressa Conti, è stato affidato con gara europea al Consorzio di imprese con capofila “Systra”.
Al lavoro dei progettisti (capo progetto Pier Francesco Canali) coordinato dall’ingegner Fuschiotto si affianca lo studio dell’Università La Sapienza su L’asse urbano via Nazionale-Corso Vittorio Emanuele, coordinato dai professori Orazio Carpenzano ed Eliana Cangelli, “Ipotesi e prospettive nel progetto della nuova tramvia”, volto a cogliere l’occasione – in relazione con la nuova infrastruttura – per riqualificare le funzioni e la vivibilità di un contesto urbano di straordinario pregio.
I documenti fin qui prodotti (e quelli che si produrranno nella fase di consultazione) sono consultabili nel sito di “Roma servizi per la mobilità”. Attraverso lo stesso sito ci si può iscrivere agli incontri apicali che si terranno fino alla fine di febbraio (quattro), che saranno intervallati da sopralluoghi e dalla presentazione di documenti (bisogna iscriversi per ogni singolo incontro).

QUELLI CONTRO
La metodologia adottata è stata apprezzata da molti cittadini e rappresentanti delle associazioni intervenuti al Tavolo coordinato dall’architetto Claudio Cipollini. Fra gli interventi quello di Paolo Arséna (Metrovia e Roma ricerca Roma) che, accogliendo lo spirito dell’incontro, ha fatto osservazioni tese a migliorare il progetto (ne riferiamo più avanti).
Non sono mancati diversi interventi contro l’opera sulla scia (e forse in parte ispiratori) del Messaggero contro il TVA e più in generale contro i tram. In particolare Romolo Guasco di Confcommercio e Laura Battistini, residente in via Nazionale. Emma Amiconi (Tutti per Roma) ha avuto gioco facile a notare che gli intervenuti sul “se fare”, sono andati via immediatamente dopo aver parlato. L’ingegner Alessandro Fuschiotto ha ribattuto all’accusa secondo cui fin qui sul progetto non c’è stata partecipazione che nel già lungo percorso, ad ogni step sono state presentate osservazioni, che sono state dedotte e contro-dedotte, e che “mai” sono state presentate osservazioni dagli enti o associazioni che ora lamentano l’assenza di dialogo.
Fuschiotto stesso ha presentato per sommi capi il progetto: l’obiettivo è che il tram collabori all’incremento degli utenti del trasporto pubblico (dal 30 al 50%) e alla de-carbonizzazione del trasporto nel centro della città; e le criticità, i nodi irrisolti, con particolare riferimento alla collocazione dei binari (quasi interamente in sede riservata) e al passaggio presso monumenti importanti. Altra criticità legata alla collocazione della corsia riservata, se laterale, sono le operazioni di carico e scarico delle merci.
Ha rassicurato sulle questioni del rumore e delle vibrazioni, problemi risolti dai tram di nuova generazione (la fornitura per 450 milioni di investimento comincerà nel 2024). Si tratta di mezzi bimodali, con collegamento al pantografo e batterie per i tratti nei quali la sovrintendenza ha chiesto di non mettere i fili e per i ponti. E fatto riferimento alle altre 7 linee tramviarie che sono pronte per rispondere alle call di finanziamento annuale del Ministero dei Trasporti.

 IL TRAM L’ARCHITETTURA E L’ALBERATA ROMANA

“Stiamo parlando – ha detto Carpenzano (Preside della facoltà di Architettura) nella presentazione dello studio della Sapienza – della strada per eccellenza di Roma, quella sorta di cardo e decumano su cui Roma si è sviluppata e trasformata nei millenni. Si è soffermato soprattutto sul percorso e sugli sventramenti avvenuti nel passaggio da Roma medievale a Roma capitale per sottolineare che la tramvia non passa nel vuoto ma in un contesto dove si trova l’architettura, dal gioiello di Baldassarre Peruzzi, palazzo Massimo alle colonne, alla Chiesa Nuova, alle trasversali verso Campo de’ Fiori. “è sconfortante vedere come sono ridotti questi luoghi”. Fra gli obiettivi definiti dallo studio è la “riattivazione economica delle strade” e la loro vivibilità. Su questo, in particolare, ha sottolineato la necessità di impiantare nuove alberature, “come ai tempi d’oro dell’Ufficio giardini”. Su questo – ha detto citando il libro Alberate romane– “le soprintendenze nicchiano ma la square garden, la piazza giardino a Roma non è solo ottocentesca è anche della Roma imperiale”. Le proposte: 200 alberi in più su via Nazionale, alberata a Santi Apostoli, risistemazione del sagrato di S. Andrea della Valle che oggi è a ciglio strada rotabile.
NUOVE TECNOLOGIE E PROGETTAZIONE
Paolo Arsena si è detto convinto che “le moderne tecnologie faranno la differenza”, ha enumerato tre principi a cui ispirarsi: “la sede esclusiva, la priorità semaforica, lo scambio veloce con la metropolitana”. Principi che non basta enunciare, devono “guidare la progettazione”. Per esempio su via Nazionale bisogna evitare le interferenze dei taxi che accostano al marciapiede o delle auto dirette al parcheggio di palazzo Koch. Di qui la preferenza per un cambio di posizione della corsia su via Nazionale e per il tram al centro e non ai lati su corso Vittorio Emanuele. E la convinzione che sia possibile separare i percorsi di auto e tram anche su Magnanapoli e via IV novembre. Attenzione anche al cantiere della metro C alla Chiesa Nuova che potrà creare difficoltà al percorso tramviario (link articolo su RRR).
“Grazie mille! – è stata la reazione all’intervento da parte di Orazio Carpenzano – Per la proposta costruttiva e circostanziata, di cui l’amministrazione terrà certamente conto”.
Salvatore Petracco, assessore alla mobilità del XIII municipio, si è soffermato sui problemi di cantierizzazione nel suo municipio e sulla opportunità di mettere in sicurezza la ciclabile di via Gregorio VII.
Federico Mondello (CNA) ha chiesto in che misura la TVA possa collaborare a riportare residenzialità nel centro storico: “Siamo commercianti e diverso, di maggiore qualità è il nostro lavoro, i nostri servizi, se ci rivolgiamo ai residenti e non solo ai turisti. Ha poi chiesto di studiare forme di compensazione per i commercianti che soffriranno per il cantiere, particolarmente in via Nazionale, già recentemente interessata da lavori importanti.
Roberto Scacchi, Legambiente, ha definito surreale la campagna del Messaggero contro il tram, sottolineando come fra le ragioni per la riduzione del traffico automobilistico c’è anche quella dei morti per incidenti stradale, 193 a Roma nel 2023.
Filippo de Robillant, Associazione piazza Teatro di Pompeo ha chiesto accuratezza nei controlli: “Chi è il fornitore dei tram?”. La multinazionale spagnola CAF, è stata la risposta che si è aggiudicata con gara europea la commessa.
Flaminia Maria Fucelli, interviene come cittadina. Abita a via della Pisana andava a scuola al Virgilio. Esprime preoccupazione per la soppressione delle linee di autobus che le consentivano il lungo spostamento. Al tempo stesso è molto favorevole ai tram e vorrebbe che ci fossero tram su piazza Irnerio, via Aurelia, via Pineta Sacchetti.
Luigi Lancetti ritiene che il percorso del tram raddoppi quello della metro A e quindi sia inutile. Gli viene risposto: sono funzioni diverse, è chiaro che se devo andare dalla stazione Termini a Primavalle prenderò la metropolitana, il tram invece ha fermate ravvicinate nel centro storico.
Vito Nicola De Russis, associazione pedoni, rievoca come il progetto risalga alla “grande T” di Italo Insolera e sottolinea: sono passati 25 anni.
Andrea Ricci, Osservatorio regionale sui trasporti, apprezza che il sito “Roma servizi per la mobilità” “finalmente si veda” e sottolinea che il collegamento fra tram e FL5 a Villa Carpegna è un nodo fondamentale per il quadrante. “Ahimé – aggiunge – il tram della Tiburtina che, si diceva, è quello facile, per ora non si fa”. I n polemica con gli argomenti pretestuosi contro il tram: a Parigi ci sono 183 km di tram, a Zurigo è talmente silenzioso che il rischio per un italiano non abituato è di finirci sotto.
Roberto Corbella, Associazione per Roma, ricorda che la sua associazione ha propiziato l’avvio della discussione pubblica con la precedente giunta di Virginia Raggi, che a sua volta aveva ripreso il progetto del Giubileo del 2000.
Emma Amiconi, Tutti per Roma, apprezza il metodo adottato perché “i patti sono chiari” ma aggiunge che servirebbe una maggiore dose di fiducia, uno sforzo maggiore di contatto con i cittadini. Aiuterebbe che l’Amministrazione desse e aggiornasse un’idea dei tempi e dicesse cosa i cittadini si devono aspettare per esempio nel cantiere di piazza Venezia, dove i lavori per il tram si aggiungono a quelli per la metropolitana.
Corrado Cotignano chiede chiarimenti su alcune incongruenze nella rappresentazione del tracciato mostrata durante l’incontro e quello effettivo del PFTE. Chiede inoltre chiarimenti sulla fornitura dei 121 tram perché dal contratto stipulato i primi 40 prodotti e disponibili per il giubileo non avranno la batteria, e quindi non saranno utilizzabili né per il TVA né per la tramvia Togliatti.

Per l’invio delle proposte c’è una mail dedicata: ConsultazioneTramTVA@romamobilita.it. le proposte saranno sottoposte ai progettisti.