Spazio pubblico ed accessibilità

Una città per tutti

La qualità dello spazio pubblico è condizione necessaria per abitare una città sana e vitale, in grado di attrarre abitanti, economie, energie creative, lavoro. Lo spazio pubblico non è solo il luogo dello svago o dello spostamento ma comprende tutti gli spazi della città in cui abbiamo un diritto incondizionato all’accesso, allo stare, all’esprimere la nostra libertà di espressione. La grande diversità dei tessuti urbani e sociali di Roma, e le conseguenti disuguaglianze territoriali tra aree centrali e periferiche, riflettono un’estrema differenziazione nella dotazione di spazi pubblici qualificati. Nonostante il fiorire di pratiche ed esperienze di partecipazione, portate avanti in questi anni da associazioni e comunità locali, è evidente la mancanza di progettualità e di una visione d’insieme da parte delle amministrazioni. Considerato come un problema da gestire più che una risorsa, lo spazio pubblico non riesce oggi a liberarsi della banale schematizzazione degrado / controllo. La riprogettazione dello spazio pubblico rappresenta invece la principale opportunità per la città e chi la governa, se lo pensiamo come investimento e non come costo, sostituendo al concetto di decoro quello di vitalità, allo standard urbanistico l’idea di “luogo in comune”, di condivisione e scambio, e immaginando così uno spazio pubblico partecipato non per delegare ma per coinvolgere.

Quartiere per quartiere la discussione della proposta “sociale” per la gestione degli spazi comunali

Quartiere per quartiere la discussione della proposta “sociale” per la gestione degli spazi comunali

Il primo passo è stato in dicembre. Un folto gruppo di associazioni, centri sociali, politici e sindacalisti – una quarantina finora – hanno risposto alla convocazione di Spin Time (l’occupazione di via di santa Croce on Gerusalemme) per discutere insieme sull’uso sociale degli spazi pubblici.